Pidini, i compatrioti della République


La descrizione più calzante possibile del PD è tutta in una memorabile strofa di Francesco De Gregori “E non sei niente ma fai di tutto per sembrare qualcosa” (Vecchi amici, Canzoni d’amore, 1992). Poiché non è niente – senza ideali, senza cultura politica, spesso senza cultura in generale, senza memorie, senza storia, soltanto pieno di fame di governo e dell’arroganza dei bambini che lo comandano a bacchetta – per cercare di sembrare qualcosa può solo imitare.

25 aprile, senza PD è anche meglio

Quando i cittadini non vogliono o non sanno ricordare con solennità e senza vuota retorica le date che segnano la nascita della loro libertà, è impossibile che sappiano vivere liberi. Dimenticare o celebrare svogliatamente, per pura abitudine, il 25 aprile o il 2 giugno vuol dire essere ingrati: non riconoscere il bene ricevuto e non volerlo in alcun modo restituire a chi verrà dopo di noi. Vivere liberi esige quella grandezza e nobiltà d’animo che dà ai cittadini la forza per difendere il bene comune da chi vuole farsi padrone della Repubblica. Per questa ragione gli ingrati, con il loro animo meschino, non possono vivere liberi.

La scoperta della libertà



Per molti della mia generazione la lettura degli scritti di Antonio Gramsci ha avuto l’effetto di una liberazione dal marxismo-leninismo banale e dogmatico che teneva banco, alla fine degli anni’60, fra i movimenti della sinistra extraparlamentare. Non ho prove storiche da offrire, ma credo che molti giovani si siano avvicinati al PCI anche perché quel partito si proclamava erede di Gramsci e si impegnava attivamente a farne conoscere gli scritti. Nel 1975 esce infatti per Einaudi, sotto l’egida dell’Istituto Gramsci, la prima edizione critica dei Quaderni del carcere, a cura di Valentino Gerratana. Su quei quattro volumi furono promosse molte iniziative e si aprì un importante dibattito culturale e politico sul concetto di egemonia, sul rapporto fra democrazia e socialismo, sul ruolo e la natura del partito, sulla Rivoluzione d’Ottobre, sugli intellettuali, sulla storia d’Italia, sulla questione meridionale.