Il libro da leggere nel
centenario dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, è Momenti della vita di guerra .Dai diari e dalle lettere dei caduti.(1915-1918)
di Adolfo Omodeo, prima edizione 1934. Consiglio di cercare una edizione
arricchita dall’introduzione di Alessandro Galante Garrone. Da leggere
soprattutto perché non ha nulla di simile alle esaltazioni delle virtù
guerriere o ai lamenti sulla ‘vittoria mutilata’ che abbondavano nella
letteratura di regime, ma è “una storia spirituale della guerra”. Attraverso la
raccolta e la cura delle lettere e dei diari dei soldati, Omodeo vuole far
capire agli Italiani che nell’esercito che ha combattuto la Grande Guerra
viveva “un’anima che li resse; che circolò nella parola sussurrata nella
trincea; che urtò contro i motivi eterni dell’egoismo e della conservazione
personale; che sofferse e pianse la famiglia lontana, il dolore assiduo, i
compagni caduti; che si levò nell’ebbrezza degli assalti; che spasimò nei
rovesci”.
Maestri dimenticati. Carlo Rosselli, si deve vivere (e morire) per giustizia e libertà.
Socialismo liberale, lo scritto politico
più importante di Carlo Rosselli, esce in italiano nel 1945, per le Edizioni U.
La prima pagina reca la foto dell'autore, assassinato con il fratello Nello il
9 giugno 1937 a Bagnoles de l'Orne, in Francia, da sicari mandati da Benito
Mussolini.
Maestri dimenticati. Guido Calogero, la fede laica nella democrazia.
In tempi come questi, così tristi per povertà d'idee, pochezza degli
uomini politici, corruzione dei costumi, è utile, se non altro per immaginare mondi
diversi, cercare maestri dimenticati. Un buon inizio è Guido Calogero, filosofo
e giurista, che conosce grande fortuna nel dopoguerra presso le più importanti
università del mondo. Muore a Roma nel 1986. Oggi è conosciuto da pochi, amato
da pochissimi.
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