Per
iniziativa dei deputati Marco Di Maio, Tiziano
Arlotti e Enzo Lattuca (PD, eletti in Romagna) è stata presentata alla
Camera una Proposta di Legge che dichiara punibile con la reclusione da sei
mesi a due anni “chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del
partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle
relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione,
diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi
chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la
gestualità”. Se il fatto è commesso
attraverso strumenti telematici o informatici, la pena è aumentata di un terzo.
Sylos Labini, come resistere a un Paese a civiltà limitata.
In un incontro svoltosi il 6 marzo 2002
nell’Aula Magna dell’Ateneo di Milano Bicocca, Sylos Labini ha raccontato con
queste parole la vicenda delle sue dimissioni dal comitato tecnico scientifico
del ministero del Bilancio, nel 1974
La libertà è faticosa. Meglio essere servi.
Siamo sicuri che gli esseri umani
vogliano vivere liberi e detestino essere dominati? Se interroghiamo gli
scrittori politici repubblicani, democratici e liberali la risposta, con varie
accentuazioni, è positiva; se leggiamo la Leggenda
del Grande Inquisitore di Dostoevskji, la risposta è negativa. Tranne una
piccola minoranza di spiriti forti, gli esseri umani considerano la libertà un
pesante fardello che volentieri depongono nelle mani di chi è disposto a
prendersi la briga di scegliere per loro, in cambio della totale sottomissione.
Maestri dimenticati. La lezione civile di Ferruccio Parri
Se
Ferruccio Parri fosse vissuto negli Stati Uniti, e avesse fatto quel che ha
fatto in Italia – eroe di guerra nel 1915-18, oppositore intransigente del
fascismo, leader militare e politico della Resistenza, educatore dei giovani ai
valori civili – lo onorerebbero come un secondo George Washington. Nella sua
patria lo hanno ribattezzato ‘ Fessuccio Parri’, deriso e dimenticato.
Maestri dimenticati. La forza morale di Ernesto Rossi.
Nel
pantheon dei nostri maestri dimenticati,
spetta di diritto un posto a Ernesto Rossi. Chi voglia conoscere le
ragioni della sua denuncia delle collusioni fra Vaticano e regime fascista,
legga Il manganello e l’aspersorio
(1958); chi voglia documentarsi sull’alleanza fra il fascismo e i “grandi
baroni dell’industria”, legga I padroni
del vapore (1955); chi voglia gustare un esempio di polemica contro la
corruzione, legga Settimo: non rubare
(1953); chi invece cerca una risposta al problema della povertà legga, Abolire la miseria (1946). Ma per capire
da dove scaturiscono la sua grandezza d’animo, il suo coraggio civile e il suo rigore
intellettuale, sono da leggere le lettere degli anni del carcere e del
confino.
Maestri dimenticati. Piero Calamandrei e la Resistenza intellettuale
Di Piero Calamandrei, uno dei più insigni dei nostri
maestri dimenticati, Norberto Bobbio ci ha lasciato un ricordo che raccchiude il
tratto fondamentale della sua vita e della sua opera: “Il significato profondo della vita di Calamandrei, ciò che rese la sua
figura umana così affascinante, si può riassumere brevemente in queste parole: passione e lotta per la giustizia. Combatté per la giustizia come
giurista, come avvocato, come riformatore di leggi, come scrittore politico,
come uomo politico, in genere come uomo di cultura”.
Maestri dimenticati. Adolfo Omodeo e la rinascita di una nazione.
Il libro da leggere nel
centenario dell’entrata dell’Italia nella Grande Guerra, è Momenti della vita di guerra .Dai diari e dalle lettere dei caduti.(1915-1918)
di Adolfo Omodeo, prima edizione 1934. Consiglio di cercare una edizione
arricchita dall’introduzione di Alessandro Galante Garrone. Da leggere
soprattutto perché non ha nulla di simile alle esaltazioni delle virtù
guerriere o ai lamenti sulla ‘vittoria mutilata’ che abbondavano nella
letteratura di regime, ma è “una storia spirituale della guerra”. Attraverso la
raccolta e la cura delle lettere e dei diari dei soldati, Omodeo vuole far
capire agli Italiani che nell’esercito che ha combattuto la Grande Guerra
viveva “un’anima che li resse; che circolò nella parola sussurrata nella
trincea; che urtò contro i motivi eterni dell’egoismo e della conservazione
personale; che sofferse e pianse la famiglia lontana, il dolore assiduo, i
compagni caduti; che si levò nell’ebbrezza degli assalti; che spasimò nei
rovesci”.
Maestri dimenticati. Carlo Rosselli, si deve vivere (e morire) per giustizia e libertà.
Socialismo liberale, lo scritto politico
più importante di Carlo Rosselli, esce in italiano nel 1945, per le Edizioni U.
La prima pagina reca la foto dell'autore, assassinato con il fratello Nello il
9 giugno 1937 a Bagnoles de l'Orne, in Francia, da sicari mandati da Benito
Mussolini.
Maestri dimenticati. Guido Calogero, la fede laica nella democrazia.
In tempi come questi, così tristi per povertà d'idee, pochezza degli
uomini politici, corruzione dei costumi, è utile, se non altro per immaginare mondi
diversi, cercare maestri dimenticati. Un buon inizio è Guido Calogero, filosofo
e giurista, che conosce grande fortuna nel dopoguerra presso le più importanti
università del mondo. Muore a Roma nel 1986. Oggi è conosciuto da pochi, amato
da pochissimi.
Vuoi fare politica? La scuola è questa.
Enrico
Letta nel libro Andare insieme, andare lontano delinea
il progetto di fondare una scuola che si propone di insegnare la politica come
"dedizione alla comunità e spirito di servizio", "passione e
partecipazione".
La
serietà del progetto merita una riflessione che deve partire dall'antica
questione se la politica possa essere insegnata. L'attività politica è un'arte,
una forma di sapere che mira a conseguire beni della vita pratica; come tutte
le arti può certo essere insegnata. Il presupposto necessario per poter
insegnare la politica nel suo significato proprio di arte di fondare, conservare
e riformare una repubblica, è che chi si accinge ad imparare l'arte abbia le
giuste motivazioni che non possono essere né l'altruismo perfetto che mira esclusivamente
al bene degli altri senza considerare il proprio, né l'egoismo perfetto che
mira esclusivamente al bene proprio e trascura quello degli altri. Deve essere
invece una giusta ambizione che spinge a cercare onori e fama per buone e oneste
ragioni e non con inganni, sotterfugi, menzogne violenza e tradimenti.
Riforma del Senato. Le ragioni del NO
Offro
ai senatori e alle senatrici che si accingono a dibattere la riforma della
Costituzione alcune ragioni per votare no. Dubito che gli argomenti che
presento sortiranno qualche efficacia, ma non si sa mai. Bisogna votare
"no" perché:
1)
Si tratta appunto di riforma della Costituzione (cambiamento radicale
dell'equilibrio delle istituzioni dello Stato) e non di revisione (modifica di
pochi articoli che non tocca l'equilibrio delle istituzioni). Chiunque conosca
la Costituzione, e il dibattito in sede di Assemblea Costituente, sa che la
nostra Carta Fondamentale all'art. 138 autorizza la revisione, non la riforma.
Se il Parlamento approva una riforma che equivale a scrivere una nuova Carta,
si arroga un'autorità che non ha.
Fasci e fogne. Marino ha ragione
Premesso
che il sindaco Ignazio Marino avrebbe dovuto accorgersi molto prima della ragnatela
criminale, fascista o di sinistra poco importa, che ha avvolto il Comune di
Roma, la sua frase "perché non tornano nelle fogne" rivolta alla
destra che aveva governato in Campidoglio, la destra a suo giudizio "erede
del nazifascismo" (lo si capisce bene dall'audio del discorso), esprime un
principio sacrosanto, vale adire che in Italia i fascisti non devono avere
cittadinanza politica.
Se De Luca resta governatore, allora Renzi viola la Costituzione
Se non decreta immediatamente la decadenza di Vincenzo De Luca,
Renzi viola una legge della Repubblica che egli stesso e i suoi predecessori
hanno applicato in casi simili. Sarebbe un atto di gravità inaudita in quanto
equivarrebbe a sancire che De Luca è al di sopra della legge e dunque non è uguale
agli altri, in palese spregio all'articolo 3 della Costituzione: "Tutti i
cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge".
Castori, la curva Mare e il bello del calcio
Se
il mondo del calcio riflette l’Italia, allora c'è speranza, nonostante il
marcio. I fatti riguardano, direttamente o indirettamente, la squadra che amo,
il piccolo grande Cesena, retrocesso in B coni' onore intatto. Il primo fatto
che mi fa sperare è la storia di Fabrizio Castori, indimenticato allenatore del
Cesena dal 2003 al 2008. Memorabile la promozione dalla C alla B al termine
della battaglia di Lumezzane (21 giugno 2004) dove il Cesena vince e Fabrizio
Castori viene punito con tre anni di squalifica per essere entrato in campo e aver
malmenato il giocatore avversario Strada che aveva deriso dopo il gol del
momentaneo pareggio.
Il Partito Unico della Nazione
Il partito della nazione, ci assicura Renzi, "non è un
minestrone in cui entra di tutto. Il Pd è la casa del centrosinistra. È un partito
di sinistra con una visione riformista del Paese che si può allargare anche ai
più moderati. È una continuazione del partito a vocazione maggioritaria di cui
parlava Veltroni. Mi sembra del tutto evidente che gli elettori del Pd non
moriranno democristiani".
"Renzi e Mussolini, trova le differenze"
Acerbo e Italicum. Una legge elettorale con
forte premio di maggioranza e una seconda Camera di nominati. Piaccia o
no, lo hanno fatto entrambi.
Nella storia dell’Italia unita l’unico precedente di un leader politico che ha fatto approvare una legge elettorale con forte premio di maggioranza e ha trasformato una delle due Camere elettive in una Camera di nominati è Benito Mussolini.
Nella storia dell’Italia unita l’unico precedente di un leader politico che ha fatto approvare una legge elettorale con forte premio di maggioranza e ha trasformato una delle due Camere elettive in una Camera di nominati è Benito Mussolini.
Cerimonia di consegna
Diplomi di Master in Civic Education
Bruxelles,
Sede del Parlamento Europeo, 2-4 Giugno 2015
Programma:
3 Giugno
Sede del
Parlamento Europeo
Ore 14.00 Apertura
Discussione
delle tesi di Master
Ore 15.45 Coffe
break
Ore 16.00 Saluti
Autorità
David Sassoli
(Vicepresidente del Parlamento Europeo)
Richard
Gardner
(Ambasciatore USA presso EU)
Alessia
Mosca:
“Civic Education and European Vision”
Ore 16.30 MaurizioViroli: “Republicanism: a Shared European Tradition and a Perspective for
the Future”Ore 17.15 Philip Bobbit:
“War and the Constitutional Order”
Discussion
18.00 Consegna
diplomi e conclusione
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