La politica non è solo cinismo: Erasmo contro Machiavelli
Spesso contrapposto al coetaneo Principe di Machiavelli (1513) , il Principe
cristiano di Erasmo da Rotterdam (1516) è un ammonimento sempre utile rivolto a
chi ha l’onore e la responsabilità di governare. Una delle perle che il
trattato offre è il principio, che Erasmo annuncia fin dalla lettera
dedicatoria al futuro imperatore Carlo V, che governare sudditi con il loro
consenso e per il pubblico bene è opera che eleva e nobilita chi la esercita. Il
governo dispotico, invece, degrada moralmente e intellettualmente sia chi lo
esercita sia chi lo subisce. Governare, chiarisce Erasmo, vuol dire in primo luogo
servire, caricarsi sulle spalle il peso della pubblica responsabilità. Per
assolvere un compito tanto arduo e delicato, non servono le ricchezze, né le
nobili origini, né la bellezza del corpo, né le amicizie influenti, ma soltanto
la saggezza, il senso della giustizia, la moderazione, l’amore del pubblico bene.
Sono davvero così invecchiate queste semplici idee cristiane, o dovremmo piuttosto,
ammaestrati dall’esperienza di quanto è bello essere governati da politici che
le deridono, riscoprirle ed esigere che siano rispettate?
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