Se Berlusconi andrà al Quirinale, l’Italia avrà non un presidente, ma un padrone della Repubblica. Come ho sostenuto nella Libertà dei servi (2010), Berlusconi possiede una ricchezza sterminata, reti televisive, radio, quotidiani, riviste, case editrici e un partito politico. Rispetto al 2010 il suo potere personale è intatto, con la sola differenza che il suo partito è diventato più piccolo. Ha ancora un potere enorme che gli permetterebbe di controllare le istituzioni della Repubblica e diventarne, di fatto, padrone. Per questa ragione non avrebbe mai dovuto diventare presidente del Consiglio. A maggior ragione non può diventare presidente della Repubblica.